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Giuseppe Berton, MD, Rocco Cordiano, MD, Fiorella Cavuto, MD, Giulia Giacomini, PhD,Renzo De Toni, PhD, and Paolo Palatini, MD

Traduzione dall’originale: Rosanna Sedran, RN, Giuseppe Berton, MD.

Riassunto

La sopravvivenza a lungo termine libera da eventi (EFS) dopo infarto miocardico acuto (AMI) è poco conosciuta.
Abbiamo analizzato variabili cliniche non invasive in associazione con EFS per un lungo periodo dopo un infarto miocardico acuto. Questo studio prospettico ha riguardato 504 pazienti con infarto miocardico acuto, non selezionati, arruolati consecutivamente in 3 ospedali generali dal 1995 al 1998 (the ABC study). Trentasette variabili cliniche sono state esaminate, compresi fattori demografici, fattori di rischio cardiovascolare, caratteristiche ospedaliere e componenti ematochimici.
L’obbiettivo dello studio è stato verificare l'EFS per 10 anni dopo l’AMI. Per l’analisi statistica sono stati usati modelli di regressione logistica e di Cox per identificare i fattori associati con EFS. Abbiamo confrontato 3 modelli predittivi usando analisi basate su “goodness of fit” e “C-­‐ statistic”. All'inizio dello studio l'età mediana dei pazienti era di 67 anni (interquartili 58-­‐75), il 29% donne, il 38% in classe di Killip > 1, e la mediana della frazione di eiezione ventricolare sinistra è stata del 51% (interquartili 43-­‐60%). L’EFS a 10 anni è stato del 19%. All’analisi logistica e di
Cox sono stati identificati i seguenti fattori predittivi indipendenti: giovane età (hazard ratio 1,2, intervallo di confidenza 95%, 1.1-­‐1.3, p=0,0006), non-­‐storia di angina (hazard ratio 1,4, 95% intervallo di confidenza 1,1-­‐1,8, p = 0,009), non-­‐precedente infarto miocardico (hazard ratio 1,4,  intervallo  di  confidenza  95%  1,1-­‐1,7,  p  =  0,01), elevata velocità di filtrazione glomerulare stimata (hazard ratio 0.8, intervallo di confidenza 95% 0,7-­‐0,9, p = 0.001), basso livello di escrezione di albumina/creatinina (hazard ratio 1.2, intervallo di confidenza 95% 1,1-­‐1,3, p <0,0001) ed elevata frazione di eiezione ventricolare sinistra (hazard ratio 0.8, intervallo di confidenza 95% 0,7-­‐0,9, p = 0.006). Queste variabili hanno mostrato maggiore potere predittivo di altri 2 modelli, che includono fattori di rischio cardiovascolare di Framingham e predittori di danno cardiaco acuto. In conclusione l'EFS per 10 anni dopo AMI è risultato fortemente associato a 4 fattori (the ABC model) sinora poco considerati negli studi di sopravvivenza dopo AMI, tra cui filtrazione glomerulare stimata, rapporto albumina/creatinina, storia di angina e precedente infarto miocardico. Questo modello ha maggiore capacità predittiva e risulta migliorativo rispetto ad altri due modelli tradizionali basati sui fattori di rischio cardiovascolare ed indicatori di danno cardiaco durante AMI.

 

 

 

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